La Piana è nostra, basta grandi opere contro i bisogni e diritti delle persone: martedì 29 nasce il “dibattito di comunità” con presidio in Piazza Adua

24 Nov 2022 | Eventi, In evidenza

La Comunità delle Piagge aderisce al percorso condiviso con le realtà del territorio. Ecco la lettera inviata alle forze politiche e ai media della Piana fiorentina


Il “dibattito pubblico” obbligatorio sul progetto di nuovo aeroporto di Firenze, aperto di recente, ribadisce la precedente decisione da parte delle istituzioni proponenti di costruire la nuova opera, in spregio a tutti i rischi e ai danni documentati e provati da molto tempo da pareri tecnici e scientifici “super partes” o da istituzioni come la Commissione VIA (che ha imposto ben 142 prescrizioni) e convalidati dalla sonora bocciatura della variante al Piano regionale territoriale subita da parte del TAR nel 2016.

Le modifiche al vecchio progetto non sono tali da far cambiare le posizioni di netto rifiuto assunte in passato dalla associazioni, dalle comunità e dai comitati scriventi, e l’impatto sull’ecosistema e sull’ambiente di vita degli abitanti resta devastante.

Toscana Aeroporti ed il Sindaco di Firenze hanno addirittura dichiarato che il procedimento si concluderà rapidamente in modo da poter aprire i cantieri nel 2024, dando quindi per scontata l’ approvazione del nuovo progetto.

“Questo dibattito pubblico” quindi tenta di costruire un consenso fittizio e pertanto l’eventuale partecipazione di alcuni firmatari vale solo per rappresentare il radicale dissenso e non intende avvalorare la legittimità dei risultati.

L’ostinata insistenza sull’espansione dell’aeroporto di Peretola non tiene conto delle nuove condizioni di crisi ecoenergetica, di diffusione dell’ inquinamento oltre ogni soglia di sopportabilità, dell’ impoverimento diffuso della biosfera sia sul piano globale che nella Toscana centrale, degli effetti di degrado del cambiamento climatico. Tutto ciò imporrebbe di bloccare il consumo delle riserve, dei terreni, delle relazioni ecosistemiche, come sulla carta è stato riconosciuto da specifiche leggi della stessa Regione.

Mentre il quadro politico economico e sociale è in profonda crisi e trasformazione, lo spreco di denaro pubblico per realizzare un’opera campanilistica sostanzialmente inutile e certamente dannosa è quindi insostenibile oggi più che mai.

Il sistema aeroportuale toscano può svolgere la sua funzione di collegamento con l’Italia e il mondo senza distruggere la Piana di Firenze/Prato/Pistoia e dentro una prospettiva di ridimensionamento globale del traffico aereo in linea con le necessità climatiche e le politiche di de-carbonizzazione.

Sono altri i bisogni e le necessità degli abitanti dell’area.

Col costo del nuovo aeroporto (500 milioni di euro ai quali devono essere aggiunti i costi delle opere infrastrutturali al momento intestati agli enti pubblici) si potrebbe ad esempio sostenere l’intera sanità toscana per diversi anni. Oppure si potrebbe adeguare il collegamento ferroviario per Pisa, istituendo un servizio utile per tutta la Regione e creando la concreta sinergia con l’aeroporto Galilei, o anche attivare la riqualificazione ecologica delle periferie metropolitane, a partire proprio dalla Piana.

Insistere sul nuovo aeroporto fiorentino significa perdere credibilità di fronte ai Cittadini, diffondere sfiducia e consegnare il prossimo governo del territorio regionale a posizioni ancora più antisociali.

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